Quando le montagne si colorarono di rosso

Stefania P. Nosnan

Era una bella e calda serata quella del 6 maggio 1976 quando tutto cambiò. L’esistenza di 600.000 friulani mutò nel giro di sessanta secondi. Le montagne si colorarono di rosso, provocando un boato. La terra tremò a causa di un’onda sussultoria del IX-X grado della scala Mercalli. I paesi del Friuli vennero spazzati via come castelli di carta e le vittime furono 990.

Michela Degano è felice e ha una vita quasi perfetta, ma la sera del 6 maggio 1976 tutto questo scompare. Nel grande dolore del momento Michela perde la memoria e non riesce a comprendere gli attimi drammatici e la rassegnazione che la circondano. Sembra persa in un mondo tutto suo, ma nel momento in cui le prime immagini si fanno strada tra le tenebre della mente rivive quegli istanti e la sofferenza. Quando riacquista la memoria, comprende che la propria vita, e non solo la sua, è cambiata radicalmente. Deve raccogliere le forze e accettare il capovolgimento.

Quando le montagne si colorarono di rosso – la notte dell’Orcolat è un viaggio in quei luoghi distrutti dalla forza della natura, all’interno del dolore e della dinamicità di un popolo che ha voluto rimettersi in piedi dopo la tragedia. È la storia di Michela Degano e della sua famiglia, ma anche quella di migliaia di altre famiglie che hanno vissuto le tre scosse: quella del 6 maggio e successivamente l’11 e 15 settembre. Non viene nominato un luogo preciso, perché più di un centinaio di paesi furono sconvolti e rasi al suolo da questo sisma. È un doveroso tributo alle persone che hanno perso la vita, ma anche verso coloro a cui è stato strappato un affetto caro. È la storia di una ricostruzione durata trent’anni. Il riscatto di una Regione, la perseveranza di una popolazione che non si è lasciata abbattere dalla natura e ha avuto un unico principio: fasin di bessôi.

Con la sua scrittura fluida, accurata e reale Stefania P. Nosnan accompagna il lettore all’interno del romanzo che ripercorre la tragedia del Terremoto del 1976 che colpì il Friuli. È un romanzo corale dove i personaggi interagiscono con la protagonista in un susseguirsi di eventi finemente narrati. La scrittrice non si lascia trasportare dalla retorica e dalla drammaticità, ma rimane fedele ai sentimenti vissuti in quel momento.

La prefazione è stata scritta dalla poetessa Adelia Rossi di Bordano, mentre la postfazione dalla professoressa Paola Zandomenego di Udine.

“È stato un viaggio di scrittura all’interno di un momento estremamente doloroso per la mia regione” Dichiara l’autrice. “Questa storia è nata dall’amore che ho verso la mia terra e volevo far conoscere lo spirito forte e perseverante del popolo friulano, che ai molti è sconosciuto. Ho le tre date impresse nella mente, perché le ho vissute… Sono stati momenti nefasti e dolorosi, senza sapere come stessero i parenti e gli amici. Ho vissuto in macchina e poi nella tenda donata dall’esercito. Con orgoglio ho visto quello che la gente friulana è riuscita a ricostruire dalle macerie, ed è proprio l’amore per la propria terra che ha rimesso in piedi fabbriche, case, scuole e chiese, proprio in questo ordine. Ringrazio la poetessa Adelia Rossi per la prefazione e la professoressa Paola Zandomenego per la postfazione che mi hanno accompagnato in questo cammino.”

Pubblicato da gossipgirl

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