Lo scrittore-dandy Niky Marcelli approfitta del clima ancora praticamente estivo per concedersi qualche giornata a Cesenatico prima di tornare ai suoi impegni romani.
Mentre sta scrivendo la quarta avventura della Contessa Rossa, è in arrivo – nei primi giorni di gennaio 2023 – la seconda indagine della Lince, la detective cesenaticense che il pubblico ha imparato ad amare con La Strega Spiaggiata, romanzo uscito nel 2019 per i tipi di Santelli Editore.
Dal momento che “squadra vincente non si cambia”, sarà ancora Santelli a dare alle stampe La Vena Mazzarini, anche questo completamente ambientato a Cesenatico.
“La Vena Mazzarini è un canale artificiale che, dal Porto Canale disegnato da Leonardo da Vinci tagli in due gran parte della città”. Ci spiega lo scrittore. “E, soprattutto nella parte bassa, quella più vicino al porto, non ancora riqualificata, mi è sembrata da sempre lo scenario ideale per ambientare un giallo. In questa seconda avventura, ritroviamo la Lince reintegrata in polizia con il grado di ispettore capo. Ma siccome i suoi superiori continuano a considerarla un soggetto “problematico”, per la sua tendenza ad essere una testa calda e la sua – per i lettori, notoria – inclinazione verso il gin, i suoi superiori non hanno ritenuto fosse il caso di riassegnarla alla Squadra Mobile, ma l’hanno posta al comando del distaccamento di Cesenatico. Insomma – come si suol dire – ‘messa di guardia ad un bidone della benzina vuoto'”.
Non credo, tuttavia, che lei abbia scritto un romanzo intimista incentrato su una poliziotta insoddisfatta che osserva il tempo che scorre.
Non è esattamente il mio stile: io scrivo letteratura di evasione. E difatti, grazie ad una “provvidenziale” tromba d’aria, la nostra Lince incappa in un cold case. A seguito di un fortunale che ne ha smosso il fondo, dalla Vena Mazzarini è infatti emerso un sacco che contiene lo scheletro di una donna. Il caso è ovviamente di competenza della Mobile e della Scientifica di Forlì. E sembra pensarla così anche la nuova e scostante piemme, titolare delle indagini, con la quale scatta immediatamente una certa, ricambiata, antipatia. Ma la Lince non ha nessuna intenzione di restare tagliata fuori, è troppo territoriale e quel cadavere è spuntato praticamente nel giardino di casa sua. Così, con il benestare ufficioso del commissario Luca Zoffoli, suo vecchio superiore e responsabile dell’indagine; l’aiuto dei colleghi e degli amici di sempre, e di alcuni nuovi e del tutto inattesi alleati, darà inizio ad un’inchiesta parallela, riuscendo a risolvere il mistero e a fare ovviamente giustizia.
Il tutto in una serie di colpi di scena ai quali la sua scrittura ci ha abituati…
Quello mi sembra il minimo sindacale e, anzi, vi prego di informarmi se per caso ne ho messi troppo pochi. Il colpo di scena è parte integrante di ogni giallo che si rispetti e -a costo di far sembrare la Lince un po’ meno “lince” di quanto invece è – mi diverto moltissimo a seminare false piste che a volte la portano in vicoli ciechi. Tanto, alla fine, sa sempre come uscirne e come trovare il bandolo della matassa.
Le sue eroine: Sara e Care per la saga della Contessa Rossa e Anna Bonoli per quella della Lince, gravitano sempre intorno a Cesenatico, dove lei stesso si rifugia ogni volta che le è possibile. Possiamo dire ufficialmente che è il suo “luogo del cuore”?
Cesenatico è senz’altro il mio – come dice lei – “luogo del cuore”, al pari con Venezia con la quale ha avuto, nei secoli, rapporti abbastanza stretti. Sono due luoghi in cui ritrovo le mie radici più profonde perché, se la Serenissima è la Patria dei mei avi paterni, Cesena – di cui Cesenatico era il porto – e la Romagna lo sono di buona parte dei miei antenati da parte di madre. E a Cesenatico, fin dal primo impatto, avvenuto non troppi anni or sono, mi sono immediatamente sentito a casa e ho allacciato rapporti di amicizia e di affetto molto importanti. Come ho detto in altre interviste e ripeto spesso durante le presentazioni, le mie due Muse – le ragazze che mi hanno ispirato i personaggi di Sara e Care della Contessa Rossa e di Anna la Lince sono di Cesenatico. Se non le avessi conosciute, non avrei potuto scrivere i miei ultimi cinque libri.
(Foto di Simona Poni)