Le “squadracce anti Cracco” colpiscono ancora!

 

Carlo Cracco

Carlo Cracco può essere simpatico o antipatico, frequentare i suoi ristoranti e pagare una pizza quanto un attico a Manhattan può essere una scelta più o meno discutibile, ma rientra nelle scelte personali di chi – potendoselo permettere – decide di spendere per una cena cifre che potrebbero contribuire a risolvere il problema della fame nel mondo.

Ma sono – come si dice comunemente a Parigi – “cavoli” di Cracco e dei suoi clienti che – sia detto per inciso – il famoso chef fa benissimo a “mazzolare”.

A fronte di questa elementare evidenza, non si capiscono le azioni del gruppo Ultima Generazione che, da qualche tempo, sembra aver preso di mira il ristorante Cracco in Galleria a Milano.

“Ieri siamo stati per la terza volta da Cracco in galleria per mostrare la fame di molti nascosta dietro al lusso di pochi”. Scrive uno dei membri del gruppo. “Avrei voluto mostrarti delle foto dell’azione. Purtroppo, Carlo Cracco in persona ci ha rubato il telefono con cui abbiamo ripreso l’accaduto. Finora Cracco non aveva detto nulla. Ha deciso di rompere il suo silenzio così: zittendoci perché non può tollerare che nella sua bolla di lusso entri il disagio di milioni di italiani che non riescono ad arrivare a fine mese”.

A prescindere dal fatto che “la fame di molti” è cosa purtroppo ben nota e non solo a Milano, viene spontaneo domandarsi che accidenti c’entri Carlo Cracco. La colpa, casomai, è delle politiche demenziali (per non dire criminali) del Governo e della UE, non certo di un cuoco che – a quanto riferiscono i membri di Ultima Generazione – probabilmente stufo di ritrovarsi un branco di energumeni a far casino nel suo ristorante, dando fastidio ai clienti, ha – per così dire – “sequestrato” lo smartphone con il quale venivano immortalate queste “eroiche gesta”

“Siamo tornati da Cracco in galleria” – prosegue infatti il delirante comunicato – “per denunciare un Italia sempre più divisa, devastata da inflazione, calamità climatiche e disuguaglianze inaccettabili e per chiedere che Cracco si schierasse con un gesto simbolico di solidarietà. La sua reazione invece ci ha sconvolto. Mentre Simona ed Ester stavano spiegando la loro protesta – ricordando che metà degli italiani fatica ad arrivare a fine mese – Carlo Cracco ha improvvisamente strappato il cellulare di Paola da dietro e si è allontanato. Alla sua richiesta di restituzione, lo chef ha risposto “assolutamente no” e ha continuato ad andarsene. La scena è stata surreale. Il telefono, un iPhone 6 del valore di circa 70-100 euro, è fondamentale per il lavoro di Paola. Troviamo tutto questo assurdo: chiediamo solo che Cracco apra le porte del suo ristorante, ogni giovedì, offrendo pasti gratuiti a persone al di fuori della sua abituale clientela. La sua reazione invece è quella di chi non può tollerare il fastidio che la disagio di milioni di italiani possa entrare nel proprio salotto di privilegio”.

Infatti, non è il primo blitz di Ultima Generazione, che sembra aver preso di mira lo chef vicentino. I precedenti erano andati in scena il 19 e il 23 marzo. Durante la prima azione, cinque persone si erano presentate all’interno del locale, sedendosi per terra e srotolando striscioni e scandendo slogan per «rompere la bolla di privilegio di chi, come politici ed élites, si può permettere di pagare un conto che vale la spesa mensile di una famiglia italiana». Nella seconda occasione, erano state versate tre bottiglie di passata di pomodoro dentro la veranda dell’insegna stellata al grido: «Questo lusso è ingiustificato e noi lo stiamo rinnegando. Tutto questo in un paese di precari che hanno studiato per un lavoro decente non è possibile. Non c’è futuro in questo paese, chiediamo un giusto prezzo».

Carlo Cracco

Dunque, ricapitoliamo, Cracco è nel suo ristorante e sta lavorando tranquillamente, quando entra un gruppo di scalmanati che – pur animati dalle migliori intenzioni – gli butta del pomodoro nella veranda, organizza un sit-in con striscioni e inizia a fare un comizio, disturbando clienti e maestranze. E i suddetti scalmanati rimangono “sconvolti” se, alla terza volta, lo chef gli rovina lo spettacolo sequestrandogli il cellulare? E sono loro che trovano la scena “surreale”?

Non solo, pretendono anche – non si capisce a che titolo – che una volta a settimana Cracco sfami gratis la popolazione?

Se Carlo Cracco vuole fare beneficenza (e magari la fa) è liberissimo ovviamente di farla, ma il principio di Ultima Generazione è completamente sbagliato, perché è un principio “fascista”, in quanto basato sulla prepotenza.

Entrare in un ristorante per sporcarlo con la salsa di pomodoro o qualsiasi altro elemento imbrattante e mettersi a fare un comizio è una violenza nei confronti dei clienti e del personale. E la violenza – di qualsiasi colore si tinga – è sempre fascista.

Voler costringere un lavoratore (e Carlo Cracco lo è!) a prestare gratuitamente la propria opera (e quella del suo personale di sala e cucina), rimettendoci in questo caso oltretutto le materie prime è prepotenza. E la prepotenza – di qualsiasi colore si tinga – è sempre fascista.

A ciò si aggiunge che pretendere che Carlo Cracco apra gratis le porte del suo ristorante (e perché non anche Bice o il Toulà, o i Cacciatori, o il Garghèt, per restare a Milano) non crediamo possa servire ad alleviare la fame e la povertà nelle nostre strade, ma potrebbe servire (non vorremmo pensare male) a far mangiare a sbafo chez Cracco gli attivisti di Ultima Generazione.

A Carlo Cracco, comunque, va la totale solidarietà di questo blog, anche se chi scrive non varcherà mai le porte del suo ristorante, perché conosce posti dove si mangia meglio e a prezzi meno indecenti.

 

 

 

Pubblicato da gossipgirl

Le brave ragazze vanno in Paradiso, ma le ragazzacce si intrufolano dappertutto!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.