Quando, nella prima metà del secolo scorso, il Duca di Zoagli, José “Pepito” Caferino Canevaro, personaggio internazionale dallo spirito libero e anticonformista decise di farsi costruire una villa al Forte dei Marmi, la volle edificare secondo i dettami dello stile dominante allora, quel Liberty – o Art Noveau – che tutt’oggi caratterizza in maniera inconfondibile uno dei periodi più glamour e chic di tutti i tempi. Quella Belle Epoque mai troppo rimpianta, che il solo evocarla fa ancora sognare.
In brevissimo tempo, infatti il fascino e lo stile elegante della villa fecero breccia nell’aristocrazia dell’epoca e quando, poco tempo dopo, fu trasformata in albergo prendendo il nome dal poeta e politico inglese George Gordon Noel Byron, divenne una meta d’elezione e una sorta di ritrovo per l’alta società e il bel mondo dell’epoca, e in particolar modo per la famiglia Savoia.
Oltre un secolo dopo, l’Hotel Byron continua ad essere uno degli alberghi più romantici e prestigiosi di tutta la Versilia Un elegante e raccolto boutique hotel a 5 stelle unico e speciale anche per il suo passato: un raffinato ed esclusivo connubio di atmosfere, ricordi, colori e passioni che rivivono appieno in ogni angolo della struttura al punto che nessuno resterebbe stupito nel vedere entrare nel parcheggio una Dusemberg o una Bugatti Atlante, mentre un’orchestrina suona un ragtime e, nel tratto di mare di fronte, atterrare elegantemente l’idrovolante Siai Marchetti S.55X di Italo Balbo cliente abituale della praticamente dirimpettaia e celeberrima Capannina di Franceschi, dove era solito venire, verso sera, a bere un Negroni che il maitre gli portava, ben ghiacciato, con una barca a remi.
E forse, se avesse fatto in tempo a conoscere i due ristoranti del Byron – di cui uno “stellato” – affidati alle cure dello chef Marco Bernardo – avrebbe probabilmente fatto arenare il Marchetti sulla spiaggia e sarebbe corso ad assaggiarne i menù.
Alla storica Villa si è affiancato da poco e con elegante discrezione anche il Sasso, una nuova ala realizzata in pietra locale. Sono queste le due anime dell’Hotel Byron oggi, il moderno accanto all’antico ma con grazia in una sapiente sintesi tra tradizione e proposte contemporanee sempre al passo con i tempi, ricreando l’atmosfera intima delle dimore di villeggiatura aristocratiche d’antàn e regalando un momento di relax in cui assaporare memorie passate in un contesto di lusso contemporaneo
Non solo lusso, non solo glamour e non solo alta gastronomia, ma un occhio anche al “cibo dello spirito”: all’arte, perché sotto la sapiente regia di Salvatore Madonna, titolare della piccola catena alberghiera extralusso che comprende anche il Plaza e De Russie di Viareggio, l’hotel Byron ha adibito uno spazio – la Project Room – che ospita le opere di artisti contemporanei che vengono nella vicina Pietrasanta a – citando Michelangelo Buonarroti – “estrarre” le loro opere dal candido marmo delle Alpi Apuane.
Il Byron è il luogo ideale per trascorrere un weekend romantico (ma anche un periodo più lungo!) accolti e coccolati da un personale selezionatissimo e circondati dai profumi e dai sapori di quella Versilia – parafrasando Giosuè Carducci – che non potrà non entrarvi nel cuore!