Il “sarto” del panama

Giovanni Bertacchi al lavoro nel suo laboratorio.

C’è un piccolo negozio a Siena, a pochi passi da piazza del Campo, che rappresenta una delle tante eccellenze italiane delle quali si parla troppo poco. Un vero punto di riferimento per coloro che sanno cosa vuol dire veramente la parola stile.

Si chiama Jagannath Prema e, nel laboratorio sul retro, il cappellaio artigiano Giovanni Bertacchi  e la sua compagna Francesca Scialpi, confezionano copricapo modellandoli rigorosamente a mano su duecento antiche forme di legno rilevate  una ventina di anni or sono, insieme all’attività, dallo storico cappellaio senese Campagni; o su più moderne in alluminio, disegnate da loro e utilizzate con la pressa idraulica a pedale.

La pressa.
Le antiche forme lignee.

“Le nostre forme seguono uno stile classico rivisitato”. Raccontano Giovanni e Francesca. “Ma la cosa fondamentale è senz’altro la qualità del materiale, da cui derivano di conseguenza traspirazione e confort”.

Un’arte antica che raggiunge forse il suo punto più alto nella lavorazione degli steli del  grano marzuolo, che venivano intrecciati a mano fin dai primi del Settecento dalle contadine toscane, dette trecciaiole,  creando il materiale pregiato con cui si confezionano gli eleganti cappelli conosciuti come Paglia di Firenze e diventati famosi in tutto il mondo come prodotto artigianale tipico della Toscana; e soprattutto della Paja Toquilla, la materia da cui nasce il classico panama, che il maestro cappellaio e la sua compagna vanno a prendere personalmente in Ecuador.

Giovanni Bertacchi sceglie personalmente la Pailla Toquilla in Ecuador.

Quattro le grammature della carludovica palmata – la pianta da cui deriva la paja toquilla – che Giovanni Bertacchi Francesca Scialpi importano ogni anno, per creare dei cappelli di raffinata eleganza e leggerezza, apprezzatissimi anche da molti personaggi della cultura e dello spettacolo.

La cantante inglese Charlotte Rosse sfoggia una “pagoda” creata da Giovanni Bertacchi.

Materiali che Giovanni e Francesca controllano con  pazienza certosina e precisione perché – spiega Bertacchi – “per comprendere la finezza di un cappello in panama è necessario osservarlo attraverso la lente di un contafili”. Ma i risultati di questa fatica sono ricompensati dal successo delle sue creazioni e dal prestigio che dà indossare un panama uscito dal laboratorio di Jagannath Prema.

Giovanni Bertacchi esamina i materiali con la massima attenzione.

Ne sa qualcosa uno degli scrittori più “dannunziani” d’Italia,  Niky Marcelli, che da decenni ha fatto del panama il suo segno di distinzione e di quelli creati nella piccola bottega senese un vero feticcio.  

“Toccare i panama confezionati da Giovanni Bertacchi mi emoziona e mi commuove profondamente”.  Ci confida. “Sono di una raffinatezza che non è eguagliata neanche da nomi storici della cappelleria. Sono una vera e propria opera d’arte! Credo che, da ora in poi, me li farò confezionare esclusivamente da lui e – nella mia notoria megalomania egocentrica da scrittore – vorrei proporgli di personalizzarmeli un po’ di più di quanto mi ha finora concesso”.

Lo scrittore con indosso un magnifico panama di Jagannath Prema.

“Il nostro lavoro è vita realizzata”. Concludono Giovanni e Francesca. “Ed è un mestiere non si può improvvisare, ma ci vogliono anni di esperienza e tanto amore. Dal nostro negozio, nel centro della bellissima Siena, passano migliaia di persone provenienti da tutte le parti del mondo e questa è un’immensa ricchezza culturale che ci permette di confrontarci ogni giorno con la bellezza della diversità”.

Giovanni Bertacchi e Francesca Scialpi
Il negozio a due passi da Piazza del Campo.

 

 

Pubblicato da gossipgirl

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