Il Covid si porta via anche Saviana Scalfi

Saviana Scalfi

In questo 2020 bisesto e funesto si spegne anche la stella di Saviana Scalfi, stroncata da complicanze dovute al coronavirus, dopo diciotto giorni di ricovero all’ospedale San Pietro di Roma.

Ne ha dato notizia il figlio, lo scrittore Niky Marcelli, con un necrologio sul quotidiano La Repubblica.

Ottantadue anni, nominata Ufficiale della Repubblica Italiana per meriti artistici da Francesco Cossiga,  dopo gli esordi in giovanissima età con lo Stabile di Bolzano diretto da Fantasio Piccoli  nel ruolo di Regana nel Re Lear di Shakeapeare e con la Compagnia Elsa Merlini-Paolo Carlini, dove ricopriva il ruolo di attrice giovane (Madame sans gene di Sardou, Carne unica di Giovaninetti), si trasferì per cinque anni a New York, durante i quali frequentò i corsi di Lee Strasberg all’Actor’s Studio ritrovandosi come “compagni di classe” Marlon Brando, Paul Newman e Marylin Monroe,  e partecipò al Festival di Spoleto con una compagnia americana (I just wild about Henry di Henry Miller) e uno spettacolo da lei creato (Lamento per la morte di Ignazio di Federico Garcia Lorca).

Tornata in Italia a metà anni ‘60, prese parte ad alcuni spettacoli dell’avanguardia romana (Tra cui I bandi di Aldo Braibanti)  e nel Millenovecentosessantotto venne scritturata da Giorgio Strehler, con il quale restò per tre stagioni interpretando Nel fondo di  Massimo Gorki e La ballata di un fantoccio lusitano di Peter Weiss.

Nel Millenovecentosettatuno fonda con Bruno Cirino il Teatro di Centocelle dove mette in scena gli spettacoli  Gli anni del fascismo e Viva l’Italia di Dacia Maraini,  e Il mutilato di Ernst Toller.

Saviana Scalfi all’epoca de La Maddalena.

Nel Millenovecentosettantatre, con Dacia Maraini, Maricla Boggio, Luciana Di Lello, Adele Cambria e altre artiste e intellettuali, fonda il  La Maddalena, primo teatro femminista in Italia. Lavora poi con la Cooperativa dell’Atto nel ruolo di Antigone nell’ Antigone di Sofocle e al Teatro Argentina di Roma con Franco Enriquez  nell’allestimento del Sipario ducale di Paolo Volponi.

Nel Millenovecentosettantotto fonda il Collettivo Isabella Morra di cui resta direttrice artistica, attrice e regista fino alla chiusura, all’inizio degli anni Duemila. Da quel momento la sua vita artistica si identifica con quella del Collettivo, con cui dà vita a molteplici iniziative per portare in teatro un punto divista al femminile.

Saviana Scalfi e Renata Zamengo in Due Donne di Provincia.

Ha prodotto e interpretato una trentina di spettacoli, tutti novità di autrici e autori contemporanei, per molti dei quali ha curato anche la regia, tra i quali Casa Matriz. Madri affittansi di Diana Raznovich, versione italiana di Dacia Maraini, Lasciami sola di Dacia Maraini, Patrizia Carrano e Luciana Di Lello, Due donne di provincia Maria Stuarda   di Dacia Maraini, La regina dei cartoni di Adele Cambria e Saviana Scalfi, Cibo di  Carla VistariniInsegnami tutto Céline di  Maria Pacome, La strada della giovinezza di Christian  Giudicelli, Crazy Jack di Valeria Moretti e Saviana Scalfi per la regia Ugo Gregoretti, Mela di Dacia Maraini  per la regia di Antonio Calenda,  Le figlie del defunto colonnello  di Dacia Maraini, tratto da Katherine Mansfield per regia di Aldo Giuffré, Sulla costa del sole nella stagione dei monsoni di Jean Paul  Daumas  per la regia di Patrick Rossi Gastaldi e Capolinea  di Niky Marcelli.

Con alcuni di questi spettacoli ha partecipato anche a Festival Internazionali di Teatro (Sitges, Barcellona-Spagna: Premio de honor con Due donne di provincia di Dacia Maraini;  Manizales, Colombia;  Amsterdam, Olanda) e ad una tournée in Francia.

Sempre con il Collettivo, con finanziamenti della Provincia di Roma, nel Millenovecentoottantaquattro ha organizzato Palcoscenico, Pensieri e Parole di donne,  una Rassegna Internazionale di Teatro fatto da donne che ha presentato per un mese intero a Roma spettacoli di Compagnie provenienti dagli USA (Split Britches), dall’Inghilterra (Monstrous Regiment), dalla Francia (Le Mascaron), dalla Svizzera (Julie Goell Group) e di attrici italiane come Valeria Moriconi, Paola Borboni, Franca Rame, Franca Tatò e la stessa Saviana Scalfi, alternati a incontri-dibattito condotti da Anna Maria Mori su temi legati alla creatività femminile, cui fra le altre hanno partecipato Germaine Greer, Gianna Schelotto, Lina Wertmuller, Dacia Maraini.

Nel Millenovecentoottantasei  ha partecipato al I Congresso Internazionale di Teatro della Catalogna a Barcellona come relatrice sul tema :”L’espressione teatrale dal punto di vista delle donne” e nel Millenovecentoottantotto ha ideato la rassegna Recitare Libri, realizzata con grande successo per tre anni consecutivi presso la libreria Bibli di Roma, e poi portata per molti anni in diverse realtà, in collaborazione con il Comune di Roma e la Regione Lazio: al Pontile di Ostia per l’Estate Romana, nei Centri Anziani, nelle scuole superiori di Roma, in alcune carceri del Lazio, nonché in alcuni spazi teatrali. La rassegna, che si componeva di due parti: la lettura interpretativa di testi narrativi di alcune fra le più significative autrici italiane, nella riduzione e per la  regia di Saviana Scalfi  (con apporto di luci e musiche) ,e subito dopo, l’incontro dell’autrice con il pubblico, ha presentato opere di  Lucia Annunziata, Ippolita Avalli , Elena Gianini Belotti, Edith Bruck, Adele Cambria, Luce D’Eramo, Lia Levi, Dacia Maraini, Anna Maria Mori, Lidia Ravera, Catherine Spaak, Maria Luisa Spaziani.

I funerali si sono svolti questa mattina in forma strettamente privata. La salma verrà cremata per disposizioni della stessa Scalfi.

 

Pubblicato da gossipgirl

Le brave ragazze vanno in Paradiso, ma le ragazzacce si intrufolano dappertutto!