Ierogamia, ovvero la Guarigione attraverso il Rito e il Mito

Apre al pubblico mercoledì 31 maggio 2023 con IEROGAMIA – La Guarigione attraverso il Rito e il Mito, di Angelo Cricchi e a cura di Gianluca Marziani, il programma estivo di Visionarea ArtSpace, progetto che vede il sostegno della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele.

Aperta fino al 12 settembre 2023, la mostra è un progetto fotografico che mette insieme diversi lavori di Angelo Cricchi con opere antologiche che qui trovano un loro nuovo e rinnovato tracciato espositivo. Un circuito narrativo lungo le pareti e i pavimenti delle due sale dell’avamposto contemporaneo di Via della Conciliazione, avvolgendo il visitatore in un labirinto di colori, miti, riti, allegorie e immagini in omaggio ad alcune gradi figure femminili che in relazione con la natura hanno segnato l’immaginario collettivo. Un rituale di passaggi visivi e tematici in cui il corpo, le metamorfosi, il sacro, il mito e le tracce esoteriche trasformano il bianco della galleria in un bosco, un labirinto metafisico.

A partire dalla prima sala, interamente dedicata a Ildegarda di Bingen: monaca cristiana, scrittrice, mistica e teologa tedesca, ma anche erborista, naturalista, gemmologa, cosmologa, venerata come santa dalla Chiesa Cattolica e dichiarata nel 2012 Dottore della Chiesa da Papa Benedetto XVI.

È nella prima sala che la figura di Ildegarda prende forma attraverso le fotografie d’arte, le “imago” di Angelo Cricchi, che ne ripropone poeticamente la vita e il misticismo, ritraendola in forme, luoghi ed età diverse: “Ildegarda con ancelle” si staglia sul fondo della parete centrale in un bosco oscuro, mentre ai lati “Ildegarda bambina” “Ildegarda adulta” scivolano fuori dal bosco. Sui due lati lunghi si trovano poi due dittici e una sequenza in tre scatti: da una parte le ritualità ierogamiche tra le selve del bosco, messe in relazione “pericolosa” con la figura maschile del mandylion; dall’altra un labirinto sotto un sole mediterraneo.

Dalla prima alla seconda sala, la narrazione mistica dell’incontro tra divinità prosegue nel “giardino dell’Eden”, installazione sensoriale che accompagna quella audiovisiva di “The secret life of plants”. Sono “Santa Cecilia” e “Santa Veronica”, poi, a chiudere la seconda sala con un volo nel bianco e nella sensualità metafisica.

Il viaggio si chiude con l’oggetto più arcaico e universale tra i manufatti umani: il vaso in ceramica smaltata, recipiente dal valore pratico e dalle storie infinitamente complesse.

«Le ierogamie  – termine attraverso cui si indicano i riti nuziali tra due divinità, così come tra il divino e l’umano – che Angelo Cricchi presenta in questa mostra, materializzandosi in miti e riti curativi che attraversano anche il simbolico del maschile e del femminile, travalicano le narrazioni identitarie delle religioni monoteiste sino a restituire un pluralismo di interregni tra corpo e spirito, tra esperienza sensuale, trascendenza e immanenza, tra natura e cultura», spiega la curatrice e critica d’arte Anna Simone.

Scrive Gianluca Marziani, curatore della mostra: «Angelo Cricchi ha gradualmente plasmato la sua lunga relazione col corpo umano in un habitat fotografico. L’esperienza nel sistema Moda gli ha dato strumenti d’ingaggio per definire l’azione sublimante del corpo nello spazio funzionale del contesto; al contempo si è formata nella sua retina una vita genomica parallela, un habitat dai fondamenti letterari e filosofici, attinenti alle rivelazioni che le azioni iconografiche determinano. Siamo di fronte ad un artista che ha costruito il suo environment privilegiato, definendo un giardino delle proprie meraviglie, un profumato eden che rivela bellezza ma nasconde veleni pungenti e frutti rossi della discordia primordiale».

Pubblicato da gossipgirl

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