
Dopo aver ospitato in anteprima assoluta la mostra fotografica del regista britannico Peter Chelsom, il Fortino Leopoldo I di Forte dei Marmi (LU) torna a confrontarsi e ospitare un’artista che ha scelto l’obiettivo come linguaggio per narrare la società, la donna, il contemporaneo: la viareggina Veronica Gaido.

Eterno movimento, mutamento e trasformazione: dal 19 aprile al 25 maggio 2025, Veronica Gaido porta al Fortino 30 anni di fotografia con “Fluire l’infinito” a cura di Beatrice Audrito, un percorso sui tre piani di uno dei luoghi simbolo della “sua” Forte dei Marmi, dove l’artista torna dopo aver portato il suo sguardo da New York a Londra, dalla Francia alla Spagna, fino al Marocco. “Un progetto inedito dove esploro la relazione tra l’acqua quale elemento universale e il corpo umano come custode di storie ed emozioni legate alla mia terra d’origine, la Versilia, dove ho iniziato il mio percorso artistico” come spiega la stessa artista.

È con questo linguaggio che unisce fotografia, installazione e nuove tecnologie, che Veronica Gaido continua a esplorare il potenziale visivo e concettuale della fotografia stessa, trasformando il settecentesco fortino difensivo della città versiliese nella cornice contemporanea di una mostra fatta di immagini fluide, rarefatte e mutevoli, dove il tempo e lo spazio si intrecciano. Con le sue oltre 25 fotografie artistiche, “Fluire l’infinito” celebra così il dialogo tra microcosmo umano e macrocosmo naturale: un viaggio tra corpi scolpiti dalla luce e spazi che si dissolvono tra terra e mare, invitando il pubblico a immergersi in un’esperienza intima.

L’esposizione, patrocinata dal Comune di Forte dei Marmi, si snoda in un percorso che omaggia questi temi e analizza la relazione tra l’immagine statica e il fluire del tempo; tra la fotografia e la sua capacità di restituire il flusso incessante della vita in continuo divenire. A restituire questo scenario è lo sguardo di Veronica Gaido capace di catturare effetti di luce e movimento grazie ad un uso sapiente della tecnica della lunga esposizione che registra l’infinito fluire delle cose del mondo, restituendo una realtà fuori-fuoco ma non per questo meno autentica.

Il percorso espositivo, che si sviluppa sui tre piani del Fortino Leopoldo I, pone l’accento sul divenire di tutte le cose. Il piano terra presenta il progetto Fluire l’infinito, un ciclo di opere inedite sui mari da cui prende spunto il titolo della mostra, mentre i piani superiori ospitano Aphrodite, lavoro che esplora il tema della trasformazione del corpo e Through the View. Quest’ultimo, realizzato nel 2014 e presentato a Palazzo Quartieri in occasione del centenario di Forte dei Marmi, racconta lo sviluppo urbano della città con una serie di immagini in bianco e nero di grande formato che giocano sulla geometria dei luoghi e sulla moltiplicazione dei punti di vista.