La poesia “prossima e remota” di Eleonora Rimolo

Eleonora Rimolo

Prossimo e remoto, della poetessa salernitana Eleonora Rimolo, edito per i tipi di peQuod, è un libro che parla della necessità di essere umani. Della necessità delle “relazioni” e della fatica delle responsabilità che tutti abbiamo nei confronti dell’altro, che sia da noi “prossimo” o “remoto”, e a cui dobbiamo rispondere per poterci definire degni di vivere (e non di sopravvivere). È il racconto della richiesta ossessiva di comunicazione dell’uomo con gli altri uomini, con la natura, e infine con il cosmo tenebroso e silenzioso. Una richiesta ancestrale di condivisione, contro tutti i monadismi di tendenza, una attestazione ferma della volontà di restare e di riuscire a formare almeno una crepa nel muro di cemento armato dell’egoismo. Il ritmo della narrazione è scandito da tre sezioni: Microcosmo, Isola e Macrocosmo, che accompagneranno il lettore in un viaggio attraverso la fragilità e la paura, la speranza e il mistero che circondano l’esistenza nella sua totalità. La postfazione è del più grande poeta contemporaneo italiano, Milo de Angelis, che scrive: “La poesia di Eleonora Rimolo è percorsa da una forza dirompente che si chiama Alterazione, scritto con la maiuscola per indicare la potenza arcaica di un archetipo”.

La copertina

La poesia è viva e i poeti sono vivi. Perché la poesia parla all’altro quando è sincera e non a se stessi. E perché non c’è niente di più urgente e di più complesso della condivisione di un messaggio non superficiale, non temporaneo”. Spiega la poetessa. “All’interno il lettore troverà testi che descrivono sia il bisogno di vicinanza autentica, sia la distanza che caratterizza le relazioni attuali: sono due elementi che spesso convivono in maniera disfunzionale. Prossimità e distanza, desiderio di essere amati ma difficoltà a lasciarsi andare nell’amore (amore inteso come erotismo, ma anche come amore solidale, come amore per la natura, come amore per il mistero del cosmo e delle nostre origini): è il male oscuro che affligge il contemporaneo, disintegrando ogni tentativo di rapportarsi all’altro in maniera non superficiale.”

Pubblicato da gossipgirl

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